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Dall’Ipsia all’Itet, esami in sicurezza. “La nostra maturità senza applausi: che bello rivedere i prof”17 Giugno 2020 .

“Che effetto strano rivedere dopo tre mesi i professori. E farlo nel girono della maturità, quando già la tensione è al massimo” sottolineano Emilia e Martina. Due scuole diverse, Ipsia e Itet, ma stesso pensiero dopo un’ora di esame davanti alla commissione, con i docenti a distanza ma presenti, tra i banchi recintati da adesivi.
Una maturità senza festa, senza i corridoi pieni di amici, parenti e compagni, ma con il sorriso uscendo dall’aula che basta e avanza per chiudere un ciclo di studi durato cinque anni. Le scuole sono blindate. Per entrare bisogna compilare un modulo, con i dati anagrafici e di un documento d’identità, in cui certificare che non si ha la febbre e bisogna seguire percorsi dove si incontrano igienizzanti a ogni bivio. “tutti comprati da noi e per ora senza rimborsi” spiegano i dirigenti.
Senza le presidi Scatasta e Corradini, impegnate in altre scuole, a guidare la prima intensa giornata ci sono i vice, da un lato la professoressa Miragliotta, dall’altro il professor Mennò con il collega Tombolini, che ha curato tutti i percorsi sicurezza.
[…] Dall’aula d’esame esce Martina, camicia bianca e diploma dell’Itet in mano. Non è già quello da incorniciare, ma un pensiero che la dirigente Corradini ha voluto per tutti gli alunni che sostengono il colloquio. Anche per lei l’esame multimediale, con la presentazione da pc mostrata sul maxischermo alla commissione e poi il question time, che non finiva mai: “L’ansia c’era, anche per dover rivedere i prof. Ma ho risposto a tutto. Ho presentato una tesina sul Tennacola, sul potenziale e le sfide future. Poi mi hanno chiesto di tutto, da Verga alla prima guerra mondiale”.

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